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J.R.R.Tolkien IL SILMARILLION Euroclub 1988
Risvolto di copertina
Il Silmarillion, iniziato nel 1917 e la cui elaborazione è stata proseguita da Tolkien fino alla morte, rapresenta il tronco da cui si sono diramate tutte le sue successive opere narrative. \"Opera prima\", dunque (ma anche \"ultima\", e di tono assai diverso, ben più elevato delle altre), essa costituisce il repertorio mitico di Tolkien, quello da cui è derivata, direttamente o indirettamente, la filiazione delle sue favole, da Lo Hobbit a Il Signore degli Anelli, da Il cacciatore di draghi ai racconti di Albero e Foglia. Si tratta di un´opera che, nella vasta produzione di Tolkien, occupa una posizione di primato, non soltanto temporale, ma anche e soprattutto tematica e formale. Vi si narrano gli eventi della Prima Età, alla quale di continuo si rifanno, come a un necessario antecedente e a una chiave interpretativa, i personaggi e le vicende de Il Signore degli Anelli. I tre Silmaril, nucleo simbolico della narrazione, la cui perdita e tentata riconquista costituiscono lo schema della vicenda, sono gemme tenute in altissimo conto dagli Elfi, ma concupite anche da Melkor-Morgoth, primo Signore delle Tenebre, perché contengono la Luce dei Due Alberi di Valinor distrutti dall´Avversario.
Vera e propria mitologia i cui modelli ideali vanno ricercati nella tradizione celtica altomedievale, Il Silmarillion, che comprende cinque racconti legati come i capitoli di un´unica \"storia sacra\", narra la parabola di una caduta: dalla \"musica degli inizi\", il momento cosmogonico, alla guerra, eroica quanto disperata, di Elfi e Uomini contro l´Avversario. L´ultimo dei racconti costituisce l´antecedente immediato del Signore degli Anelli, sorta di prefazione elaborata nei toni epici che caratterizzano tutto quel grande \"pentateuco\" che è Il Silmarillion. Il quale non è un romanzo né una favola, bensì un´opera unica nel suo genere, forse l´unico tentativo coerente, compiuto in tempi recenti, di costruire un vero e proprio edificio mitico imperniato sulla fondamentale antitesi tra brama di possesso e poteri creativi, tra amore per la bellezza suprema e volontà di dominio, insomma tra \"essere\" e \"avere\": un´antitesi cantata nel linguaggio, sublime e semplice insieme, che è proprio dell´antico epos. Mai pubblicato vivente l´autore per la sua qualità di work in progress, Il Silmarillion vede finalmente la luce grazie all´opera paziente del figlio dell´autore, Christopher, che ha compiuto un attento lavoro di ricerca e collazione sui manoscritti lasciati dal padre.
Pag.52. Formato cm.13,5 x 22.
(strappo sulla sovracoperta, ottime condizioni, come da foto)
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